martedì 12 giugno 2012

Quando il CAPTCHA diventa un gioco

Una startup di Detroit ha pensato di sostituire i sistemi CAPTCHA con un apposito minigioco: favorevole la reazione di fornitori e utenti.
 
Il CAPTCHA diventa un gioco grazie a una startup di Detroit. Non sono pochi i siti internet che necessitano di verificare la presenza di un utente in carne ed ossa dall’altra parte dello schermo per assicurarsi che sistemi automatizzati non possano accedere a pagine molto delicate dal punto di vista della sicurezza. Il test consiste nel digitare la parola mostrata in un’immagine solitamente sfocata o distorta, così che sia naturalmente necessaria la presenza di una persona (e non un bot) per completare tale operazione. Questo sistema, oltre a perdere d’efficacia nel corso degli anni, si rivela spesso frustrante tanto da spingere il 20% degli utenti ad abbandonare il sito internet prima ancora di aver digitato la parola nascosta.
«I CAPTCHA basati su testo sono spesso difficili da decifrare e superare», ha detto Reid Tatoris, chief operating officer di Are You a Human. «Questo circolo vizioso rende frustrante l’esperienza d’uso degli utenti che molte volte preferiscono rinunciare a proseguire all’interno di un sito. PlayThru unisce puzzle intuitivi con algoritmi proprietari pensati per distinguere l’interazione umana da dannosi attacchi automatizzati, dando fiducia ai fornitori di contenuti e al contempo un’esperienza molto piacevole per gli utenti». Una dimostrazione pratica dell’idea è disponibile nel filmato seguente:
Tecnico Informatico Verona

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