lunedì 6 maggio 2013

I robot acquisiranno presto il tatto


Dagli USA giunge una nuova tecnologia in grado di offrire ai robot il senso del tatto: presto la manipolazione non prensile potrebbe essere realtà.


I robot hanno acquisito con il tempo diverse capacità sensoriali: possono ascoltare tramite sistemi di acquisizione audio; possono parlare, utilizzando microfoni; possono vedere, sfruttando sensori di visione. Ma quando si parla di tatto, il discorso diventa più complicato, in quanto ad oggi manca una soluzione tecnologica capace di consentire quella che viene definita “manipolazione non prensile”. Ma dal Georgia Institute of Technology potrebbe esser giunta una soluzione in grado di risolvere definitivamente il problema.

Trattasi di una membrana costituita da transistor capace di conferire a dispositivi elettronici il senso del tatto. Deformabile e flessibile, tale membrana può essere utilizzata per restituire un feedback tattile ai sistemi di controllo, consentendo così l’applicazione di pressioni differenti a seconda delle esigenze: utilizzando tale soluzione, insomma, è possibile replicare la capacità dell’uomo di adattare la pressione con la quale viene manipolato un oggetto.

Ad oggi, di fatto, i robot si limitano ad impugnare oggetti con prese particolarmente solide, rendendo impossibile la gestione di oggetti delicati. Lo stesso discorso si ripete nel contesto delle protesi artificiali, le quali non consentono ai pazienti di controllare con efficacia la pressione esercitata su di un oggetto. Ma con questa membrana il discorso potrebbe presto cambiare, aprendo le porte a nuove opportunità nel campo della robotica.

La tecnologia in questione si basa fondamentalmente sulle proprietà piezoelettriche di alcuni materiali: sottoponendo questi ultimi ad una pressione esterna viene generata una differenza di potenziale e dunque circola una corrente in un circuito collegato ad essi. I ricercatori statunitensi hanno quindi utilizzando alcuni materiali piezoelettrici per comporre dei transistor, i quali hanno poi rappresentato i mattoncini fondamentali con i quali è stata realizzata la membrana: il risultato è un foglio di materiale flessibile capace di restituire informazioni particolarmente precise circa la pressione esercitata in ogni punto.

Secondo gli autori della scoperta, tale membrana potrebbe essere utile non solo nel campo della robotica, ma anche ad esempio nella sicurezza: ricoprendo il display di uno smartphone o un qualsiasi oggetto capace di offrire un’interazione con le dita, è possibile consentire il riconoscimento intelligente delle impronte digitali, abilitando l’uso dello stesso solo per determinate persone.


lunedì 29 aprile 2013

Germania: 145.000 euro di multa per Street View

145.000 euro di ammenda in Germania per il motore di ricerca, la decisione è giunta dopo quasi tre anni di indagini sul caso "Street View e wardriving".
145.000 euro, a tanto ammonta la sanzione stabilita in Germania dall’Hamburg Commissioner for Data Protection and Freedom of Information nei confronti di Google. La decisione arriva al termine di quasi tre anni di indagini sulle pratiche di wardriving da parte delle Google Car, ovvero le automobili che si occupano di fotografare con immagini a 360 gradi il territorio in modo da arricchire e aggiornare il database del servizio Street View.

Per chi non ne fosse a conoscenza, l’accusa mossa nei confronti di bigG è quella di aver captato e salvato informazioni e dati sensibili dai network WiFi aperti incontrati dalle auto lungo il loro cammino. Il gruppo di Mountain View ha da tempo ammesso quanto accaduto, attribuendo il tutto all’errata inclusione di una porzione di codice nel software che gestisce l’apparecchiatura delle Google Car, assicurando al tempo stesso che ogni singola informazione intercettata è stata cancellatae non utilizzata in alcun modo. Questo non è però bastato alle autorità tedesche, che dopo un lungo periodo di analisi sono giunte oggi a una decisione.

La sentenza riconosce dunque la responsabilità dell’azienda, ma con una pena pecuniaria che in molti sul Web non hanno mancato di definire piuttosto clemente. Google dovrà inoltre dimostrare di aver eliminato qualsiasi traccia di quanto registrato senza autorizzazione, scongiurando così qualsiasi potenziale pericolo per la privacy degli utenti. Ecco il commento di Peter Fleischer, Global Privacy Counsel per il gruppo californiano.

I leader del progetto non hanno mai voluto entrare in possesso di questi dati, non li hanno mai utilizzati né consultati. Abbiamo pienamente collaborato con il DPA di Amburgo nel corso delle indagini.

Questione chiusa dunque, ma solo in Germania. Il problema ha riguardato, prima che venisse corretto il software in dotazione alle Google Car, numerosi paesi in tutto il mondo. Un esempio: il mese scorso si è parlato di un possibile accordo da 7 milioni di dollari con le autorità statunitensi.


lunedì 22 aprile 2013

Microbatterie, la ricarica è quasi istantanea


Alcuni ricercatori hanno realizzato una batteria di pochi mm capace di ricaricarsi in pochi secondi. Potrebbe alimentare smartphone, tablet e altri device.
Realizzare batterie sempre più piccole, senza ridurne eccessivamente la capacità, aggiungendo la possibilità di velocizzarne la ricarica in maniera decisamente sostanziosa. È questo l’obiettivo con il quale un team di ricercatori ha condotto il proprio lavoro negli ultimi mesi, giungendo alla produzione di un primo prototipo di batteria dalle dimensioni sensibilmente ridotte e capace di ricaricarsi in pochi secondi.

La dimensione maggiore è infatti di pochi millimetri, rendendone possibile l’utilizzo non solo a bordo di dispositivi di dimensioni medio-grandi come tablet, smartphone ed altri apparecchi elettronici, bensì anche per alimentare sensori, dispositivi medici ed altri device di dimensioni simili. Alla base di tale tecnologia vi è una struttura tridimensionale all’interno della batteriache consente di accumulare energia elettrica in maniera particolarmente rapida, con velocità circa 1000 volte superiori rispetto agli standard attuali.

I test di laboratorio hanno fornito fino ad oggi risultati particolarmente incoraggianti ed il team cui va il merito della scoperta spera di poter vedere integrata tale tecnologia all’interno dei dispositivi in commercio in tempi non troppo lunghi. Come spesso accade, tuttavia, è prevedibile un ampio periodo di test al fine di verificare le potenzialità e le capacità di tali batterie sul campo in archi temporali abbastanza lunghi da poter ritenere l’intera tecnologia sufficientemente matura da affrontare l’ingresso sul mercato.Le possibilità d’uso di una simile soluzione sono del resto piuttosto ampie ed anche i ricercatori ne hanno evidenziate alcune decisamente interessanti. Ad esempio, potrebbe esser possibile utilizzare uno smartphone per ristabilire una batteria per auto esausta, ricaricando il terminale in pochi secondi per poterlo riutilizzare pressoché subito.


lunedì 15 aprile 2013

Droni, i postini del domani

I droni potrebbero essere i postini del domani, aiutando anche le popolazioni disagiate consegnando loro beni di prima necessità come cibo e farmaci.


Dopo aver subito un duro colpo con l’avvento di Internet e delle e-mail, i tradizionali sistemi di posta cartacea potrebbero dover fare i conti con una nuova innovazione tecnologica. Trattasi deidroni, veicoli aerei di piccole dimensioni in grado di trasportare potenzialmente qualsiasi cosa non superi un certo peso: in futuro, infatti, la posta potrebbe essere consegnata proprio da quadricotteri ed altri veicoli appartenenti alla stessa categoria.

L’idea, per quanto ancora lontana dal trasformarsi in realtà, rappresenta ad oggi una potenziale rivoluzione nel paradigma di consegna di posta e pacchi personali. La ricerca in tal senso continua spedita nella direzione di veicoli aerei sempre più performanti ed autonomi, in grado di raggiungere una determinata area in maniera veloce, efficiente e precisa. E c’è anche chi vuole rendere possibile il loro utilizzo sin da subito per fini umanitari, come proposto dalla startup Matternet.

Quest’ultima è una piccola società fondata da Paola Santana, ex avvocato della Repubblica Dominicana, la quale intende utilizzare i veicoli aerei per aiutare le popolazioni in difficoltà nei paesi in via di sviluppo.Utilizzando squadre di droni sarebbe possibile consegnare medicine e cibo in qualsiasi regione del globo, abbattendo i costi legati alle risorse umane, riducendo al minimo i rischi e aumentando notevolmente l’efficienza. Inoltre, sarebbe possibile consegnare discrete quantità di acqua andandole a raccogliere anche a distanza di chilometri, svolgendo quello che è attualmente il compito di milioni di persone residenti in zone caratterizzate da lunghi mesi di siccità.

Le prime sperimentazioni ad Haiti hanno portato alla luce risultati sicuramente incoraggianti, grazie alla possibilità di consegnare rapidamente medicinali e cioccolata per i bambini anche nelle zone più difficili da accedere. Il tutto, utilizzando semplici quadricotteri alimentati a batteria, i quali ogni 5 chilometri effettuavano una sosta per raccogliere un nuovo pacco da consegnare e sostituire la propria batteria in apposite stazioni di rifornimento popolate da addetti ai lavori.

I droni, insomma, potrebbero presto diventare realtà sia in scenari particolarmente complicati, sia in ambienti urbani per la consegna di posta e pacchi di vario genere. Prima di allora sarà necessario tuttavia convincere le autorità che gestiscono il traffico aereo ad apportare una serie di modifiche alle leggi che ad oggi impediscono la rapida diffusione di tale tecnologia.


lunedì 8 aprile 2013

Europa: grande coalizione per il lavoro digitale


Nuova partnership battezzata da Barroso per affrontare la mancanza di competenze nell'ITC: 900 mila posti di lavoro vacanti.


Mentre in Italia non se ne viene a capo, a Bruxelles parlare di grandi coalizioni è una nota positiva. Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha tenuto a battesimo unapartnerhip multi-stakeholder con un mandato fino al 2015 che affronterà il problema del lavoro digitale. Sembra quasi assurdo nel vecchio continente affetto dalla disoccupazione, ma attualmente mancano 900 mila posti di lavoro nell’ITC. Vuoto che dovrà essere compensato da politiche adeguate.

Nel suo discorso (dove cita un celebre motto di De Gasperi) Barroso ha specificato che l’Europa considera l’occupazione come l’obiettivo più importante dell’agenda 2020 e che le potenzialità occupazionali del settore tecnologico non possono più essere tralasciate per colpa di mancati investimenti:

Gli studi hanno dimostrato che l’occupazione legata all’ITC è molto più resistente alla crisi rispetto alla maggior parte degli altri posti di lavoro. Ciò significa chiaramente che le competenze informatiche sono sicuramente essenziali nella riduzione del rischio di disoccupazione, anche per i lavoratori meno giovani. Migliori e più qualificati operatori ICT, ricercatori, imprenditori, manager, sono necessari e saranno sempre più necessari.

Gli studi a cui fa riferimento Barroso sono quelli prodotti dalla collega, e vice, Neelie Kroes, che nel suo discorso alla presentazione della partnership pubblica/privata ha illustrato gli obiettivi:
Migliorare l’attrattiva delle carriere nell’ITC
Offrire pacchetti di formazione
Offrire programmi di studio a livello di istruzione professionale e universitaria che rispondano alle esigenze sia degli studenti che dell’industria
Migliorare il riconoscimento delle qualifiche tra i vari paesi per stimolare l’adozione di un sistema di certificazione europeo per le competenze digitali
Ridurre gli squilibri del mercato del lavoro, stimolando la mobilità
Stimolare l’imprenditorialità digitale su una piattaforma di strumenti e programmi di sostegno per le persone che vogliono creare e far crescere web startup in Europa

La commissione europea ha in pratica ricevuto il suggerimento della Kroes e ha raccolto una serie di disponibilità di associazioni di categoria (tra cui Digital Europe, EuroCIO, CIONet, e-Skills Association e PIN-SME) e gli Stati membri, tramite il famoso “gruppo di alto livello”, quello per intenderci delle disposizioni sui blog.

Sugli obiettivi di promozione della imprenditorialità e della formazione di massa all’informatica – si calcola l’incremento base annuale di 100 mila posti di lavoro in più – grazie a stage, luoghi di formazione, finanziamento di startup, corsi universitari gratis online e tanto altro, si sono fatte avanti anche aziende come Nokia, Telefónica, SAP, Cisco, HP, Alcatel-Lucent, Randstad, ENI, Telenor.

Restano tre mesi di lavoro prima dell’assemblea generale dell’agenda digitale europea, prevista in maggio, nella quale la coalizione riceverà ufficialmente il mandato e potrà gestire i fondi riservati per questo scopo. L’auspicio è che arrivino altri nomi. Anche perché i finanziamenti pubblici non sono certo faraonici: 4,5 milioni di euro subito sul tavolo dai diversi fondi strategici e poi quelli previsti dal complicato bilancio europeo appena approvato, presi dal pacchetto lavoro da qui al 2020 dentro il fondo sociale europeo.


lunedì 25 marzo 2013

Chrome per Android e iOS, sempre più veloce


Google illustra le migliorie introdotte di recente nelle versioni del browser Chrome destinate ai dispositivi mobile, con sistema operativo Android e iOS.
Chrome Tecnico Informatico Verona

Che Google stia puntando molto sull’ambito mobile è fuori da ogni ragionevole dubbio. Il colosso di Mountain View lo ha dimostrato negli ultimi anni con lo sviluppo del sistema operativo Android, con la realizzazione di dispositivi portatili in collaborazione con altri produttori (HTC, Samsung, ASUS e LG), con l’acquisizione di Motorola Mobility e portando il proprio browser Chrome su smartphone e tablet.

È a quest’ultimo aspetto che il motore di ricerca ha dedicato un nuovo post sul blog ufficiale, intitolato “Faster browsing for your smaller screens” (“Una navigazione più veloce sui vostri piccoli schermi”). Nell’intervento sono illustrate le principali novità introdotte di recente nelle applicazioni Chrome per Android e Chrome per iPhone o iPad, migliorate in primo luogo dal punto di vista delle prestazioni.

La velocità è importante, soprattutto in mobilità. Con l’ultima versione diChrome per Android potete effettuare lo scrolling o spostarvi tra le vostre pagine Web preferite più rapidamente e semplicemente. Basandoci sull’ultima versione dell’engine JavaScript V8, ora ottimizzata per smartphone e tablet, abbiamo migliorato i risultati ottenuti nel benchmark Octane di circa il 25% rispetto alle release precedenti. Questo si traduce in interazioni più veloci con le pagine aperte nel browser.

Da segnalare anche il completo supporto alle specifiche HTML5 del W3C, come ad esempio iCSS Filters che permettono di variare la visualizzazione degli elementi presenti nelle pagine in modo interattivo. Le novità non mancano nemmeno per la versione iOS del software, come sottolinea la seconda parte del post.

Se state usando Chrome per iPhone o iPad, la ricerca su Google ora è ancora più semplice. Potete vedere i termini della ricerca direttamente nella Omnibox, al posto dell’indirizzo completo. Questo aiuta a perfezionare le query e a visualizzare più contenuti nella pagina dei risultati. La funzionalità verrà lanciata nelle prossime settimane, dunque una parte degli utenti potrebbe non vederla subito dopo l’installazione dell’app.

Non è tutto: altre due funzionalità inserite di recente riguardano la possibilità di consultare l’intera cronologia di navigazione semplicemente tenendo premuto il pulsante “Indietro” (visualizza le pagine aperte in precedenza nella stessa scheda) e di condividere qualsiasi paginaattraverso la voce “Condividi” presente nel menu, anche tramite messaggio.


lunedì 18 marzo 2013

iPhone 5S avrà un lettore di impronte digitali


Apple dovrebbe proporre in estate un iPhone a basso costo realizzato con scocca in plastica, e un iPhone 5S con lettore di impronte digitali.

iPhone 5 Tecnico Informatico Verona

Apple dovrebbe rinnovare la linea di iPhone in estate, con l’introduzione di due modelli, iPhone 5S e un iPhone a basso costo, entrambi basati sul nuovo sistema operativo iOS 7. A quanto pare, la versione top di gamma del melafonino avrà in dotazione una funzionalità inedita, ovvero un lettore di impronte digitali.

È l’analista Ming-Chi Kuo di KGI Securities ad affermarlo, attraverso un nuovo report appena condiviso. «I nuovi iPhone di quest’anno saranno fondamentalmente basati sull’attuale iPhone 5, quindi il tempo necessario allo sviluppo potrebbe essere ridotto». L’hardware dell’iPhone 5Sdovrebbe essere comunque aggiornato con l’adozione di un nuovo chip Apple A7, costruito con la tecnologia produttiva a 28 nanometri, e una nuova fotocamera posteriore, sempre con sensore da 8 megapixel ma migliorata sul versante dell’obiettivo. Questo potrebbe infatti esser abbinato a un doppio flash a LED con luce bianca e gialla, che si adatterà automaticamente in base alle condizioni di luminosità ambientale. Ciò permetterà una migliore qualità delle immagini catturate.

KGI Securities conferma anche l’arrivo di unavariante economica di iPhone, basata su un hardware molto simile a quello delliPhone 5 ma realizzata con una scocca in plastica, proposta sul mercato in sei diverse colorazioni. Questa scocca porterebbe come conseguenza a un iPhone low-cost più grande e più pesante dell’attuale melafonino. Apple potrebbe proporre tale variante a un prezzo che, secondo l’analista, oscillerebbe tra i 350 e i 450 dollari, a seconda del taglio di memoria scelto.A ogni modo, la più grande novità dell’iPhone 5S potrebbe risiedere in un lettore di impronte digitali posizionato sotto il tasto Home. Qualora la notizia si rivelasse veritiera, l’utenza avrebbe in mano un nuovo melafonino in grado di offrire innovative funzionalità di autenticazione, probabilmente realizzate da AuthenTec, l’azienda acquisita da Apple qualche mese fa.


lunedì 11 marzo 2013

TomTom svela un nuovo sistema integrato nelle Fiat

Tom Tom Tecnico Informatico Verona



In occasione del Salone di Ginevra 2013, TomTom annuncia una nuova partnership con Fiat e Toyota, per portare le proprie soluzioni sulle nuove auto.

In occasione del Salone di Ginevra, TomTom toglie i veli a una novità legata al Gruppo Fiat. Trattasi di una nuova soluzione dedicata alla navigazione satellitare che, per la prima volta in assoluto, verrà integrata nel nuovo sistema di infotainment Fiat Uconnect 5″ Radio Nav.

Inizialmente disponibile sui modelli della famiglia Fiat 500L, il nuovo sistema di infotainmentsarà dotato di un display touchscreen da 5 pollici e metterà a disposizione degli automobilisti la tipica interfaccia utente di TomTom, tramite cui sarà possibile avviare le mappe, fruire della tecnologia IQ Routes, della feature di controllo vocale e di altre caratteristiche tipiche della tecnologia TomTom.

La collaborazione rafforzata con Fiat non è l’unica novità presentata in occasione del Salone di Ginevra 2013. TomTom ha infatti stretto una partnership anche con Toyota, volta a rendere disponibile il servizio TomTom HD Traffic su tutte le auto equipaggiate con la piattaforma Touch&Go. Sarà disponibile di serie già a partire dai primi mesi del prossimo anno e fornirà, agli automobilisti, le informazioni sul traffico precise e aggiornate, così che possano raggiungere la destinazione desiderata nel più breve tempo possibile e con minor stress.Oltre alla famiglia Fiat 500L, Uconnect 5″ Radio Nav sarà successivamente disponibile di serie anche sulle altre auto del Gruppo Fiat, ma non è ancora stata diramata alcuna informazione circa la data di lancio. Annuncia Charles Cautley, direttore della divisione Automotive presso TomTom: «siamo davvero soddisfatti di continuare questa lunga e proficua partnership col Gruppo Fiat. Oggi il sistema di navigazione integrato è un elemento essenziale per l’auto. Quando una società come Fiat prosegue a lavorare in questo modo con il brand TomTom è perché riflette una costante fiducia sia nelle tecnologie TomTom che nella forza della partnership».


lunedì 4 marzo 2013

Google+ supera Twitter e insegue Facebook

In ambito social network la piattaforma Google+ fa segnare un sorpasso nei confronti di Twitter: prende corpo la rincorsa alla leadership di Facebook.

Tecnico Informatico Verona Google+ supera Twitter e insegue Facebook

Il panorama dei social network è in continua evoluzione e, se fino a oggi Facebook ha spadroneggiato nei confronti dei propri rivali, per il futuro la piattaforma di Mark Zuckerberg dovrà sapersi innovare al fine di non perdere la leadership. Google+ sta crescendo velocemente e, come dimostra un report pubblicato nel fine settimana da GlobalWebIndex, nel mese di gennaio ha superato Twitter per numero di utenti attivi.


343 milioni (25%) per il servizio di Mountain View, 288 milioni (21%) fatti registrare dal sito di microblogging, mentre Facebook rimane ancorato a 693 milioni (51%). Il divario che separa Google+ dalla vetta potrebbe sembrare incolmabile, ma solo finché non si dà uno sguardo alla classifica nel suo insieme: l’istituto di ricerca assegna infatti un 21% anche a YouTube, incrementando così sensibilmente le quote del social network di bigG. Se il motore di ricerca decidesse infatti di forzare i suoi iscritti a utilizzare la propria identità per caricare o visualizzare i video, mossa in realtà già tentata lo scorso anno, il numero di persone attive su Google+ potrebbe aumentare sensibilmente.
Tecnico Informatico Verona Google+ supera Twitter e insegue Facebook

I social network più utilizzati nel mese di gennaio (Dustn.tv)

Una crescita, quella fatta registrare dal portale 2.0 di Google, dovuta in parte anche alla sempre più capillare diffusione dei dispositivi equipaggiati con Android. Questo, unito al continuo rilascio di novità e aggiornamenti, sta facendo ricredere chi aveva previsto un ennesimo fallimento del progetto, nato dall’esperienza acquisita con Orkut. Facebook ha dimostrato anche di recente di essere ben consapevole del pericolo incombente, annunciando nuove funzionalità come il Graph Search.

Come sottolineato più volte, considerare il mondo dei social network come un’entità statica sarebbe un grossolano errore, in primo luogo da parte dei suoi protagonisti. Lo ha dimostrato in passato lo scivolone di MySpace, trasformato in poco tempo da leader incontrastato a realtà in veloce declino. Sebbene sia al momento impossibile prevedere un cambio al vertice nel breve periodo, non lo è affermare che il testa a testa fra Google+ e Facebook si farà sempre più acceso.

GALLERIA DI IMMAGINI:




lunedì 25 febbraio 2013

Esiste la concorrenza informatica? Come possiamo scegliere?

La concorrenza è alla base del libero mercato, il fondamento della moderna economia per garantire la trasparenza, la qualità e il prezzo dei servizi e dei prodotti che acquistiamo. In alcuni settori la concorrenza è un fatto compiuto, il cliente (azienda e/o privato) può scegliere (a parità di condizioni) da chi acquistare. In questo modo tutti gli operatori sono incentivati a fare sempre meglio con attenzione sia alla qualità che al prezzo.

Altri settori, invece, a danno del consumatore, di fatto non sono in effettiva concorrenza e così a nostro malgrado siamo costretti ad acquistare prodotti e servizio di scarsa qualità o dal prezzo non proprio conveniente.

Vi starete domandando quale sia lo stato di concorrenza del settore dell'informatica e dei computer, e fate bene! Questo settore è di fatto in regime di concorrenza, infatti potete scegliere dove acquistare il vostro computer, il vostro sito web, la vostra connessione internet e così molti altri prodotti e servizi potendo risparmiare sul prezzo.

Fin qui tutto bene, risparmiare è importante ma cosa stiamo acquistando e quali sono le caratteristiche e le differenze tra due o più prodotti in pochi lo sanno. Bisogna stare attenti a non prendere fregature non sempre risparmio e qualità vanno insieme.

La complessità dell'informatica e di tutti i suoi prodotti e servizi rende quasi impossibile riuscire a scegliere, ci vuole un esperto qualcuno che ne sappia. Ma trovare a chi rivolgersi può essere un'impresa altrettanto impossibile. L'offerta è molto ampia si va dall'autodidatta che si improvvisa tecnico ai veri professionisti che  hanno un diploma e si sono specializzati.

Come abbiamo più volte insistito e come il buon senso ci dovrebbe consigliare è meglio evitare gli autodidatti, persone inesperte che si improvvisano tecnici mettendo in pericolo la nostra sicurezza. La scelta, l'unica scelta è affidarsi a dei professionisti cioè chi dell'informatica ne ha fatto prima di tutto materia di studio e poi di lavoro.

La vastità dell'informatica e i numerosi ambiti in cui si dirama questa scienza (come avviene per lo specialista medico) ci fa intuire che i professionisti non sono tutti uguali e così anche per il computer ci vuole uno specialista per ogni esigenza. Il rischio, infatti, è di affidarsi ad un tecnico generico che sa un po' tutto ma non si è specializzato nel risolvere le specifiche problematiche.

Se pensate non ci sia speranza vi state sbagliando, una soluzione esiste ed è stata pensata proprio per venire incontro a questa situazione in cui molte persone non sanno proprio a chi rivolgersi. E' nata ed è cresciuta nel tempo una Squadra di tecnici ed esperti che si sono associati per consigliare ed assistere ogni esigenza offrendo un punto di incontro e confronto per tutti.

Per saperne di più visita www.tecnicoinformaticoverona.it la tua squadra di esperti.





lunedì 18 febbraio 2013

Nikon presenta nuove Coolpix e Image Space

Tecnico Informatico Verona fotografia Nikon Coolpix e Image Space


Sei fotocamere Coolpix, un super teleobiettivo, uno zoom grandangolare e un servizio per lo storage online di immagini e video: ecco le novità di Nikon.


Giornata ricca per quanto riguarda l’ambito fotografico. Dopo i dispositivi IXUS e PowerShot presentati da Canon, tocca ora a ben sei nuovi modelli che fanno il loro ingresso nella lineaNikon Coolpix, annunciati dal produttore giapponese con un comunicato ufficiale giunto in redazione: AW110, S31, L27, S9500, P520 e L820.

Un’ampia offerta dedicata a soddisfare le esigenze dei consumatori di ogni tipo: si passa da fotocamere dotate di una scocca impermeabile o resistente agli urti adatte agli ambiti di utilizzo più estremi, fino ad arrivare alle superzoom o ai modelli “punta e scatta”, pensati per chi non ha particolari competenze e vuole un’impostazione automatica di parametri come ISO, apertura, flash ecc. Alcune sono anche dotate di modulo WiFi per la connessione alla rete wireless domestica e ai dispositivi mobile, oppure del GPS per la geolocalizzazione di immagini e video. Ecco di seguito le caratteristiche principali riportate nelle schede tecniche.
Nikon Coolpix AW110: sensore CMOS da 16 megapixel, zoom grandangolare NIKKOR 5x (28-140mm), display OLED da 7,5 cm, scocca resistente a polvere, acqua fino a 18 m, urti e basse temperature fino a -10° C, modulo WiFi, GPS, ISO fino a 3.200, funzione BBS per la scelta dello scatto migliore, registrazione video 1080p. Disponibile nelle colorazioni black, orange, blue a camouflage.
Nikon Coolpix S31: sensore da 10 megapixel, zoom ottico NIKKOR 3x (39-87 mm), display LCD da 6,7 cm, scocca resistente all’acqua fino a 2 m, registrazione video 720p, interfaccia caratterizzata dalla presenza di pulsanti grandi, eliminazione automatica dell’effetto mosso e numerosi filtri da applicare con un solo comando. Disponibile nelle colorazioni pink, blue, white, brown e yellow.
Nikon Coolpix L27: sensore da 16 megapixel, zoom ottico grandangolare NIKKOR 5x (26-130mm), display LCD da 6,7 cm, registrazione video 720p, modalità Auto per l’impostazione automatica dei parametri di scatto, riduzione dell’effetto mosso, funzione Ritratto e slot per batterie AA. Disponibile nelle colorazioni black, silver, decorative purple, white e red.
Nikon Coolpix S9500: superzoom con sensore CMOS retroilluminato da 18 megapixel, zoom ottico NIKKOR 22x (25-550 mm), display OLED da 7,5 cm, modulo WiFi per la condivisione rapida dei file o l’interazione con dispositivi mobile, registrazione video 1080p e GPS per la geolocalizzazione. Disponibile nelle colorazioni red, black, silver e bronze.
Nikon Coolpix P520: superzoom con sensore CMOS retroilluminato da 18 megapixel, zoom ottico NIKKOR 42x (24-1.000 mm), sistema di riduzione vibrazioni a decentramento ottico avanzato, display LCD da 8 cm, modulo GPS, WiFi opzionale (con accessorio) e registrazione video Full HD. Disponibile nelle colorazioni black, red e silver.
Nikon Coolpix L820: superzoom con sensore CMOS retroilluminato da 16 megapixel, zoom ottico NIKKOR 30x (22,5-675 mm), display LCD da 7,5 cm, quattro diverse funzioni anti-mosso automatiche, registrazione video Full HD e slot per quattro batteria AA. Disponibile nelle colorazioni black, red e purple.

Le novità non si fermano però qui: Nikon presenta anche il super teleobiettivo AF-S 800mm f/5.6e lo zoom grandangolare AF-S 18–35mm f/3.5–4.5G ED, oltre al servizio Nikon Image Spaceche consente agli utenti di caricare e condividere immagini e video su server remoto. La piattaforma è già accessibile all’indirizzo NikonImageSpace.com.


GALLERIA DI IMMAGINI: IMMAGINI NIKON COOLPIX AW110, S31, L27, P520, L820
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lunedì 11 febbraio 2013

Nuovi materiali per un’elettronica più ecologica



La soluzione ai problemi ecologici derivanti dall'elettronica potrebbe giungere dall'Italia, in particolare da Trieste, grazie al cosiddetto DIPAB.
Tecnico Informatico Verona assistenza e riparazione computer hardware e software
L’enorme espansione che ha caratterizzato il mondo dell’elettronica di consumo negli ultimi anni ha portato con sé un problema di non poco conto: i materiali utilizzati per fabbricare PC, tablet, smartphone ed altri prodotti hanno infatti un impatto sull’ambiente decisamente negativo a causa del basso livello di riciclabilità che li caratterizza. Dall’Università di Trieste, tuttavia, potrebbe giungere presto una soluzione in grado di arginare sensibilmente il problema, grazie ad un nuovo materiale decisamente più incline ad avere il “pollice verde”.

Trattasi del diisopropylammonium bromide, materiale organico ferroelettrico dal nome decisamente complicato, noto anche come DIPAB. A scoprirlo sono stati Massimo Capone eGianluca Giovannetti, ricercatori presso il CNR e l’Università di Trieste, i quali hanno reso noti i risultati ottenuti in una pubblicazioni accettata anche dalla celebre rivista scientifica Science. Tale materiale presenta quindi caratteristiche compatibili con quelle dei principali materiali utilizzati nel campo dell’elettronica, con l’importante vantaggio di esser facilmente smaltibile.

Trattasi insomma di un materiale che dal punto di vista tecnico offre opportunità paragonabili a quelle già disponibili ad oggi sul mercato, ma che nel frattempo permette di ridurre i costi di produzione e l’impatto sull’ambiente. Il DIPAB potrebbe dunque essere la soluzione ideale per un’elettronica sempre più verde, soprattutto considerando il fatto che il processo di produzione ad oggi è caratterizzato ancora da una serie di errori che i ricercatori intendono correggere, permettendo così la realizzazione di materiali ancora migliori.«Un materiale ferroelettrico ha proprietà analoghe a quelle di un magnete in un campo elettrico, un sistema nel quale i dipoli elettrici tendono ad allinearsi» ha sottolineato Capone, il quale ha evidenziato anche come la produzione di DIPAB sia decisamente più semplice di materiali quali ossido di bario oppure ossido di titanio. Questi ultimi, infatti, richiedono processi di fabbricazione lunghi e complessi, mentre «non è questo il caso del composto organico nato nei laboratori, il quale può essere prodotto semplicemente da soluzioni acquee ed ha un impatto molto basso sull’ambiente».

Tecnico Informatico Verona

venerdì 8 febbraio 2013

RIVOLUZIONE DIGITALE: un nuovo modo di vedere le cose

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera rivoluzione, il digitale. Non mi riferisco però al DTV (televisione digitale terrestre) ma ad un fenomeno molto più grande che ha già profondamente cambiato il mondo e il modo di vedere le cose e che nei prossimi anni lo cambierà ancora più radicalmente.

L'inizio di questo processo è nell'avvento del computer, uno strumento nuovo in grado di lavorare sull'informazione come prima era inimmaginabile. Il computer si è prima moltiplicato e diffuso nelle aziende e poi in tutte le nostre case. Di pari passo si è diffuso anche internet il sistema che permette di collegare tra loro i computer formando la cosiddetta rete.

Il fenomeno è partito in sordina e persino snobbato da molti addetti ai lavori. Forse i tempi non erano maturi o forse non eravamo pronti al cambiamento che da lì a poco sarebbe avvenuto. I pochi che sostenevano e credevano nelle nuove tecnologie erano visti come visionari o pazzi. Ricordo la mia prima fotocamera digitale e ricordo a quanti dicevo che da lì a qualche tempo non si sarebbero più usate le pellicole e come non si sarebbe più sviluppato su carta centinaia di foto ma le avremmo conservate e viste sul computer. Restavano increduli a bocca aperta per poi liquidarmi con un sbrigativo: "ma tu che ne sai?!"

Ne sapevamo eccome! Avevamo capito anzitempo come sarebbe andata a finire e come noi lo avevano capito menti geniali come Steve Jobs fondatore di Apple, che ci ha lasciato in eredità le incredibili invenzioni che hanno segnato questi anni. Ma il cambiamento non è terminato, le trasformazioni che verranno a breve saranno ancora più incredibili.

Ripercorrendo la strada fin qui fatta ci accorgiamo come siano profondamente cambiate alcune delle cose più comuni. Proviamo a pensare alla discografia, da anni in crisi per il crollo delle vendite, oggi si acquistano i singoli brani di musica ci si costruisce la propria playlist con le canzoni preferite e le si ascolta sull'iPod e per i film è la stessa cosa come lo è stato per la fotografia e come lo sarà per la carta stampata e persino la televisione.

Se non ci credete non importa, le tecnologie che sostituiranno la carta stampata (libri, riviste, giornali, ecc) già esistono, i tablet come l'iPad è una di queste o come le SmartTV televisioni che si collegano ad internet come un normale computer che trasformeranno il modo di vedere i contenuti televisivi. E' solo questione di tempo.

L'era digitale è appena iniziata, quali e quanti altri cambiamenti ci saranno non lo sappiamo, ma una cosa è certa non dobbiamo farci trovare impreparati. Se non sapremo cogliere in tempo i segni del cambiamento e non cambieremo modo di vedere e fare le cose saremo destinate al declino.

LA TUA SQUADRA DI ESPERTI

lunedì 4 febbraio 2013

La sigaretta elettronica come funziona? Fa male?


La sigaretta elettronica, nuova “tendenza” dei fumatori che ambiscono ad abbandonare il vizio, suscita molte perplessità sulla sua reale efficacia e sulla sua pericolosità. Fa male? Non fa male? E’ la vera rivoluzione dei fumatori o solo una costosa bufala? La diffusione delle “e-cig” è un mercato in continua evoluzione. Solo in Italia si contano circa mille punti vendita, con un giro di affari che nel 2012 ha sfiorato i 300 milioni di euro, secondo i dati dell'Associazione Nazionale Fumo Elettronico A.Na.F.E.

Come funziona la sigaretta elettronica? Si tratta di un dispositivo dotato di una batteria ricaricabile che consente di inalare vapore, diminuendo il rischio cancerogeno per la quasi totale assenza di catrame e di monossidodi carbonio. La sigaretta elettronica sta avendo un enorme successo per diversi motivi: da un punto di vista del sapore (aroma del tabacco classico con possibilità di scegliere il proprio gusto preferito), da un punto di vista visivo e gestuale e anche perché, essendo di fatto vapore aromatizzato, l’uso delle e-cig è consentito in tutti i locali pubblici. Le cartucce delle e-cig si ricaricano e possono prevedere al loro interno anche della nicotina, con percentuali diverse, in base alla scelta fatta dal fumatore, oltre a differenti aromi possibili (menta, vaniglia, liquirizia, caffè, ecc.). Per funzionare, la sigaretta elettronica scalda un liquido che diventa vapore - composto da glicole propilenico e glicerina vegetale - non dannoso per l’organismo umano. L’attivazione può essere manuale o automatica, attraverso un pulsante o direttamente tramite l’aspirazione.

Il costo per iniziare a fumare le e-cig si aggira intorno ai 50-60 euro, con variazioni sul prezzo in base al modello, alle ricariche, all’aroma, alla quantità di nicotina presente. Chi sono i fumatori elettronici? Secondo i dati dell’ A.Na.F.E, gli “svapatori” in Italia sono circa il 2% e, tra questi, il 50% ha tentato inutilmente di lasciare il vizio del fumo ed è ricorso alla sigaretta elettronica per limitare i danni. Il 30% di questi, poi, fuma abitualmente l'e-cig da oltre un anno e, tra i restanti, ci sono quelli che hanno cominciato a fumarla solo per seguire una moda del momento.

Per quanto riguarda i rischi per chi fa uso delle e-cig, l’Istituto Superiore di Sanità ha bocciato le sigarette elettroniche, affermando che quelle contenenti nicotina “sollevano preoccupazioni per la salute pubblica”. L’A.Na.F.E, in sua difesa, ribadisce il concetto che le e-cig non sono state messe in commercio con il nobile scopo di far smettere di fumare, ma come una valida alternativa al fumodi tabacco. Infatti, sul proprio sito, l' A.Na.F.E scrive che, grazie alla sigaretta elettronica, i fumatori possono ottenere “notevoli potenzialità sociali e sanitarie per ridurre i rischi connessi al tabagismo e ai prodotti tossici nocivi normalmente presenti nel fumo di tabacco”. Sulla pericolosità o meno delle e-cig e dei suoi effetti, quindi, bisognerà attendere la conclusione degli studi.


ATTENZIONE: questo articolo (vedi fonti) viene proposto solo ed esclusivamente come tema di discussione e non costituisce indicazione medica-scientifica ne promuove l'uso del fumo "tradizionale" o "elettronico" o di qualsiasi altra cosa. Gli autori e gestori del blog non rispondono di eventuali usi impropri delle informazioni contenute nell'articolo ne di ogni altra azione intrapresa dai lettori ricordando i rischi del fumo attivo e passivo sulla salute. Per smettere di fumare o per maggiori informazioni consulta il tuo medico di fiducia o un esperto. Non iniziare a fumare.

lunedì 28 gennaio 2013

Il film su Steve Jobs con Kutcher arriva in aprile


jOBS, il film indipendente sulla vita di Steve Jobs diretto da Joshua Michael Stern e interpretato da Ashton Kutcher, debutterà nelle sale in aprile.


La prima delle due pellicole cinematografiche dedicate a Steve Jobs, quella indipendente in cui l’ex iCEO è interpretato dall’attore Ashton Kutcher, farà il suo debutto nel mese di aprile. Ad annunciarlo Open Road Films e Five Star Feature Films, con un comunicato che conferma il raggiungimento di un accordo per la distribuzione di jOBS nelle sale.

Il film ripercorre la vita del co-fondatoreApple nel periodo compreso tra il 1971 e il 2011, affrontando le questioni legate prima alla creazione del colosso di Cupertino, al suo abbandono e successivo ritorno, all’impegno con progetti come Pixar e altro ancora. Fanno parte del cast anche Matthew Modine nei panni dell’ex CEO John Sculleye Josh Gad in quelli di Steve Wozniak. La prima proiezione è prevista nelle prossime settimane in occasione del Sundance Film Festival.

L’altra pellicola in arrivo nelle sale e dedicata a Jobs è invece prodotta da Sony Pictures e si basa su quanto riportato nella biografia ufficiale scritta da Walter Isaacson. In questo caso la regia è stata affidata ad Aaron Sorkin, già al lavoro in passato sul pluripremiato The Social Network (incentrato sulla storia di Mark Zuckerberg e Facebook).

Tornando al progetto che ha visto impegnato sul set Ashton Kutcher, all’inizio di dicembre ha fatto la sua comparsa in Rete la prima immagine ufficiale, visibile in apertura. La fotografia mostra la somiglianza ottenuta dall’attore con l’ex CEO di Cupertino, grazie a barba e capelli fatti crescere appositamente per l’occasione. Si ricorda infine che per le riprese di jOBS, la troupe ha ottenuto il permesso di utilizzare il garage in cui fu assemblato il primo Apple I, destinato a cambiare per sempre la storia della mela morsicata.


lunedì 21 gennaio 2013

Cinque tecnologie da tener d’occhio nel 2013


Cinque tecnologie da tenere in considerazione per il 2013. Cinque innovazioni che potrebbero consacrarsi nel corso del prossimo anno.
Il 2012 è stato un anno particolarmente felice per il mondo della tecnologia, con una continua espansione di settori ancora agli albori e la nascita di nuovi segmenti pronti a sfruttare al meglio le occasioni che il 2013 concederà loro. Il portale Technology Review, coordinato dal celebre MIT di Boston, ha quindi stilato una breve graduatoria delle cinque tecnologie da tener d’occhio durante il prossimo anno, in quanto ritenute sufficientemente mature da potersi consacrare in maniera definitiva nel corso del prossimo anno.

La ricarica wireless

Il lancio del Lumia 920 ha sancito il primo esordio sul grande palcoscenico della tecnologia per la ricarica di batterie per smartphone senza l’utilizzo di fili. All’azienda finlandese è seguita LG, che con il suo Nexus 4 in collaborazione con Google ha anch’essa dimostrato la possibilità di utilizzare una dock wireless per la ricarica del dispositivo. Il 2013, quindi, si apre con due importanti device dotati di ricarica wireless e tanti altri all’orizzonte: il prossimo potrebbe quindi essere l’anno della ricarica senza fili, come dimostrano le previsioni degli analisti di mercato, secondo cui entro un paio di anni dovrebbero essere circa 100 milioni i dispositivi in grado di utilizzare tale tecnologia.

Stampanti 3D

Le stampanti 3D hanno rappresentato con ogni probabilità uno dei più importanti passi in avanti dal punto di vista tecnologico degli ultimi anni. Le possibilità offerte fino ad oggi sono numerosissime, ed ancor di più quelle residenti fino ad oggi esclusivamente nel campo delle ipotesi ma pronte a trasformarsi in realtà, come ad esempio la produzione di medicinali oppure la costruzione di accessori elettronici “fai da te”. Dopo un 2012 all’insegna di una crescita per certi versi inattesa, nel 2013 tale tecnologia potrebbe quindi continuare ad espandersi, migliorando contemporaneamente la qualità degli oggetti stampanti ed il prezzo per l’acquisto delle stampanti, consentendo così a chiunque di avvicinarsi a tale nuovo paradigma per la produzione di prodotti tridimensionali.Stampanti 3D

Stylus per tablet

Il mercato dei tablet è oramai una realtà più che affermata: Apple ha indicato la strada con il suo iPad, la concorrenza non è rimasta a guardare e ad oggi sono centinaia i dispositivi disponibili nei negozi, con prezzi per tutte le tasche. Con la stessa velocità non è cresciuto tuttavia il mercato delle penne per tablet, uno degli accessori sulla carta più utili in assoluto ma fino ad ora trascurato dalle aziende. Le soluzioni a disposizione sono numerose, ma nessuna è riuscita fino ad oggi a convincere a pieno gli addetti ai lavori per qualità, semplicità d’uso e prezzo: scegliere una stylus economica vuol dire ad oggi dover fare i conti con imprecisioni nella scrittura, problemi di compatibilità e tanti altri difetti che rendono tale accessorio più un peso che un vantaggio. Nel 2013 tale problema potrebbe quindi essere definitivamente risolto grazie ad alcuni concept presentati da diverse aziende.

Leap Motion

Leap Motion è un sensore di movimento nato con l’obiettivo di sfidare il Kinect di Microsoft, ritenuto fino ad oggi uno dei migliori strumenti del settore. Rispetto al prodotto di Redmond, Leap è in grado di offrire un’accuratezza circa 200 volte superiore, rilevando anche i più piccoli movimenti delle dita. Le potenzialità di tale strumento sono dunque piuttosto elevate, ma non sarà possibile trasformarle in qualcosa di concreto entro breve tempo: tale device giungerà nel 2013, ma al momento non è dato sapere in quale periodo dell’anno, motivo per cui potrebbe esser disponibile anche nel quarto trimestre. Ciò che è certo è che una volta giunto sul mercato rappresenterà un’alternativa particolarmente interessante sia per caratteristiche che per prezzo (circa 70 dollari per unità).

Nook

Secondo Technology Review, il 2013 potrebbe essere un anno particolarmente importante per ilNook, dispositivo per la lettura di libri in formato digitale realizzato da Barnes&Noble. L’azienda ha ricevuto ad inizio anno un importante contributo economico da parte di Microsoft, segno di quanto l’azienda di Redmond ritenga valido il progetto Nook, e nel corso del prossimo anno potrebbero giungere interessanti novità in tal senso. Il continuo evolversi dei dispositivi di Amazon, rivale numero uno di B&N, potrebbe quindi aver spinto il gruppo a rinnovare il proprio comparto di dispositivi, con novità dal punto di vista tecnologico che potrebbero aprire una nuova era nel campo degli e-reader.



lunedì 14 gennaio 2013

Cancellazione sicura dei dati del computer


COSA SUCCEDE
Un Hard Disk come una memoria falsh (chiavetta USB) o una memoria SD (quelle delle fotocamere) memorizzano le nostre informazioni personali e molto altro ancora. Ma cosa succede quando cancelliamo questi dati spostandoli nel cestino o addirittura formattando l'intera memoria? In realtà non stiamo cancellando un bel nulla, stiamo solo "nascondendoli" in attesa che siano sovrascritti da altri dati.

Fino a quel momento (che potrebbe anche non venire mai) questi dati possono restare ancora perfettamente leggibili da appositi programmi che sono in grado di recuperarli senza troppa fatica. Nei nostri computer, infatti, sono contenute informazioni di ogni genere: numeri di carte di credito, codici di accesso alla banca, password, dati personali e riservati, foto e ricordi.

IL PROBLEMA
Particolare attenzione la dobbiamo prestare quando decidiamo di vendere il nostro computer o lo conferiamo per lo smaltimento e il riciclo. Che fine fa il nostro computer e i dati che sono ancora memorizzati? Cosa accadrebbe se queste informazioni personali finissero nelle mani di qualche malintenzionato? Come distruggere i dati e renderli irrecuperabili?

COSA FARE
Per procedere alla distruzione definitiva dei dati esistono diverse procedure alcune che prevedono la distruzione fisica della memoria e quindi non più riutilizzabile oppure tramite appositi programmi procedere alla sovrascrittura permettendo il riutilizzo della memoria.

Prima di procedere a qualunque tentativo vi consigliamo di consultare sempre un tecnico per evitare le sorprese del fai da te o i suggerimenti strampalati di "smanettoni" autodidatti o di cercare informazioni su internet. L'informatica è una scienza molto complessa e spesso si sottovalutano le conseguenze legate alla sicurezza e alla privacy.

lunedì 7 gennaio 2013

Le foto del tuo negozio su Google Street View

UN NUOVO SERVIZIO

Da maggio 2011, Google offre ai gestori di attività commerciali (ma anche per le aziende) la possibilità di realizzare un esclusivo servizio fotografico dell’interno dei loro negozi effettuato da fotografi professionisti e selezionati. Questo nuovo servizio permette di realizzare con tecnologia Street View un tour virtuale del proprio negozio e di renderlo disponibile via internet ai propri clienti e a quanti fossero curiosi di vedere l'interno dell'esercizio commerciale come se fossero la di persona.

COME FUNZIONA?

Visualizzazione ingrandita della mappa


Tutti conosciamo o abbiamo usato almeno una volta Google Maps il servizio di mappe che ci consente di avere una cartografia completa del mondo a portata di click. A questo utilissimo servizio nel tempo è stata aggiunta la funzione Street View, ovvero la possibilità di vedere una via o una piazza come realmente appaiono, come se fossimo presenti di persona. Oggi questa stessa tecnologia si può impiegare per i luoghi interni come i negozi. Google ha già selezionato dei professionisti per la realizzazione dei servizi fotografici che saranno poi pubblicati su internet. I requisiti necessari sono l’utilizzo di una serie di attrezzature che permettano di scattare foto panoramiche che possano poi essere utilizzate da Google per l’inserimento su Street View.

QUALI VANTAGGI OFFRE IL SERVIZIO?
L’utente potrà entrare virtualmente in un negozio di fumetti, in un ristorante o in una palestra e farsi un’idea del luogo senza muoversi da casa, vedere come sono organizzati gli scaffali, dove sono i prodotti che più lo interessano e valutare se recarvisi o meno. Nessuna violazione della privacy: saranno i proprietari dei negozi a proporre la propria candidatura a Google e ad attendere di essere ricontattati dai fotografi ufficiali che, una volta giunti sul posto, avviseranno tutte le persone presenti all'interno del locale ed eviteranno così comparsate non volute nelle immagini panoramiche che saranno poi viste da milioni di utenti.

COME RICHIEDERE IL SERVIZIO?
Anche a Verona è disponibile questo servizio. Per richiederlo ci sono due strade fare la richiesta direttamente a Google oppure più semplicemente contattare i coordinatori della grande Squadra di Tecnico Informatico Verona tramite l'area contatti del nostro sito che trovate all'indirizzo qui sotto.