lunedì 31 dicembre 2012

Apple, Mac e Siri: nomi gettonati per un bimbo


Apple, Mac e Siri spopolano fra i genitori oltreoceano come nomi per i nascituri del 2012: lo rivela una curiosa ricerca di BabyCenter
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Dopo che lo scorso anno un bambino è stato chiamato Facebook in onore del cambiamento egiziano, dove proprio il social network ha giocato un ruolo fondamentale, ci si aspetta di tutto. E non è un caso, così come BabyCenter nuovamente sottolinea, che alla nascita di un bambino non venga più associato un fiocco rosa o azzurro, bensì un hashtag Twitter (nel weekend appena trascorso, ad esempio, #Jameson ha vinto la gara dei nuovi nati di fine novembre). Fortunatamente, però, ancora nessuno ha deciso di chiamare il proprio pargolo iPhone – magari numerando in iPhone 4 e iPhone 5 i fratellini – e la lista continua a essere dominata da Sophia, Emma e Olivia per le bimbe e Aiden, Jackson e Ethan per i bimbi.Mac è scelto esclusivamente per i maschietti, mentre Apple e Siri paiono essere più indicati per le femminucce. Una scelta un po’ avventata da parte dei genitori, poco lungimiranti degli effetti che questi nomi potranno avere sulla vita e la crescita dei pargoli. Condividere lo stesso appellativo con un computer supersottile o con un’assistente vocale dalla voce robotica e dallo humor nero, non è di certo la massima aspirazione a cui può puntare un giovane adolescente in un gruppo di pari, dove scherno e bullismo si verificano per molto meno. Ma, stando alle dichiarazioni di Linda Murray di BabyCenter, testata dedicata al mondo dei neonati, vi sarebbero ragioni più profonde alla base di questa scelta. C’è la voglia di differenziarsi dal comune, un desiderio di attribuire significati pregni al nome che accompagnerà la vita del proprio figlio. Un intento positivo, di cui però si è sbagliato il mezzo: perché ricercare unicità in un marchio di massa? 

La fedeltà e la soddisfazione degli utenti Apple è un fatto di cui poche altre aziende possono pregiarsi. Ma l’entusiasmo deve aver di certo passato il segno, visto il curioso report diramato da BabyCenter: nel 2012, sempre più persone hanno chiamato i loro bambini Apple, Mac e Siri. Ecco come nasce la prima generazione di iBaby. 
Certo, non arrivano al top della classifica dei nomi più gettonati per quest’anno che volge al termine, dove nelle prime posizioni figurano appellativi classici – e si permetta di dire normali – per i nascituri. Allo stesso tempo, però, il numero di Mac e Apple registrati all’anagrafe oltreoceano aumenta del 15%, mentre Siri fa un piccolo balzo in avanti del 5%.

lunedì 24 dicembre 2012

Google attacca l’advertising di Facebook



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Bradley Horowitz, uomo chiave del social network Google+, punta il dito contro la formula adottata da Facebook per l'advertising.
Il raggiungimento di traguardi come il miliardo di account attivi ha permesso a Facebook di dominare fino a oggi l’ambito social network, un terreno però in continua evoluzione e che nei prossimi anni potrebbe riservare ribaltoni al vertice. È quanto spera bigG, che con la piattaformaGoogle+ lanciata nel giugno 2011 ha gettato il proprio guanto di sfida al colosso di Mark Zuckerberg. Il divario che separa i rispettivi bacini d’utenza è ancora ben lontano dall’essere colmato, ma la rivalità fra i due progetti si fa sempre più accesa, come dimostrano le parole di Bradley Horowitz. L’uomo chiave di Google+ ha rilasciato un’intervista alla redazione di BusinessInsider nella quale affronta un argomento tanto importante quanto spinoso nel mondo del Web 2.0: l’advertising. Nessuna dichiarazione diplomatica, nessun timore di affrontare a viso aperto il concorrente nonostante il gap da colmare in termini numerici. Quello di Horowitz è un attacco frontale al social network in blu.

Le pubblicità su Facebook possono essere paragonate a qualcuno che, con un chiosco di sandwich, interrompe la conversazione tra due persone per cercare di vendere loro del cibo. Se sto cercando di comunicare in quel sacro spazio che è la connessione sociale non importa se mi piacciono i sandwich, non importa se adoro mangiarli con la senape, quello è il momento sbagliato per propormi di acquistarlo.

Un accostamento forte ma efficace, che punta ovviamente il dito contro la pratica attuata da Facebook di includere le inserzioni nello stream di aggiornamenti che gli utenti ricevono dai propri contatti. L’approccio di Google, secondo Horowitz, è totalmente diverso: anziché mischiare le pubblicità ai messaggi generati dagli amici, l’advertising di bigG punta tutto sulle loro raccomandazioni tramite il pulsante +1, mettendo in risalto un risultato piuttosto di un altro quando l’utente esegue una ricerca. 
Se la crescita di Google+ può essere definita soddisfacente almeno dal punto di vista prettamente numerico, con oltre 100 milioni di account attivi su base mensile, la strada da percorrere per insidiare Facebook è ancora molto lunga. La piattaforma dovrà innanzitutto evolvere in una forma maggiormente “user-friendly”, cioè puntando di più sull’interazione diretta fra i suoi iscritti. Un limite che è la stessa azienda di Mountain View a riconoscere con un esempio piuttosto esplicativo. 
Siamo soddisfatti dei progressi registrati, ma Google+ non è ancora il posto prediletto dagli utenti per augurare buon compleanno ai propri amici.

mercoledì 19 dicembre 2012

Bip Mobile: nuova tariffa da 1cent/minuto

Il nuovo operatore "virtuale" torna all'attacco con una nuova tariffa destinata ad attrarre moltissimi utenti: telefonate a 1 centesimo al minuto, più scatto alla risposta.
Se ne è parlato per mesi, l'attesa per il primo operatore low-cost italiano era altissima, ma alla fine Bip Mobile ha lasciato un po' l'amaro in bocca per via di tariffe che, pur ottime sul versante di fonia, si sono dimostrate in realtà allineate agli altri per quanto concerne i dati. Ma il nuovo operatore virtuale non ha intenzione di arrendersi così presto ed è ancora pronto a battagliare attivamente al fine di accaparrarsi quanti più utenti possibili.

Nelle ultime ore Bip Mobile ha annunciato in via ufficiale che in questi giorni sarà possibile acquistare la Bip Card 1 cent Christmas Edition, una SIM prepagata attraverso la quale sarà possibile chiamare ad un centesimo al minuto tutti i numeri di telefono nazionali, senza preoccuparsi dell'operatore. La SIM avrà uncosto di 10 euro: 5 euro saranno necessari per l'attivazione e gli altri 5 saranno gli euro destinati al traffico telefonico effettivo.
Lo scatto alla risposta applicato sarà di 16 centesimi, la tariffazione sarà a scatti anticipati di 30 secondi e il costo degli SMS resterà fermo a quota 12 centesimi; ricordiamo che la SIM, sulla quale nessuno vi impedirà di attivare altre offerte dell'operatore, sarà utilizzabile esclusivamente su telefonini dotati di connettività UMTS, poichè Bip Mobile si "appoggia" su rete 3 Italia.


Bip Card 1 cent Christmas Edition sarà venduta fino ad esaurimento scorte.



lunedì 17 dicembre 2012

Pontifex: il nome del Papa su Twitter

Tweeter Vaticano Papa Tecnico Informatico Verona
Benedetto XVI è sbarcato su Twitter con un account personale, @Pontifex, in otto lingue compreso l'arabo. Nessun tweet, ma già migliaia di followers.Twitter Papa Tecnico Informatico Verona Computer Mac PC Assistenza Riparzione Reti ADSL Siti Web
Nessun tweet, al momento, e following che sono semplicemente gli altri account in diverse lingue, ma già cinquemila followers in poche ore per quello italiano. Un trend che crescerà senza dubbio a vista d’occhio sul social network dei 140 caratteri, nei quali anche il vescovo di Roma potrà esercitarsi.



Come preannunciato alcuni giorni fa, il Papa è sbarcato su Twitter con un account personale: per i suoi followers d’ora in avanti sarà @Pontifex, con diverse versioni a seconda della lingua (in italiano è @Pontifex_it). Un nome più semplice, immediato, rispetto alle ipotesi trapelate nei giorni scorsi, ma pur sempre in latino. Lingua ufficiale dello Stato del Vaticano.
@Pontifex_it è l’account ufficiale di Benedetto XVI su Twitter.
Un luogo che padre Antonio Spadaro, gesuita, direttore di Civiltà cattolica ed esperto di comunicazione digitale, pensa possa essere particolarmente adatto proprio alla lingua degli antichi romani, data la sua naturale concisione:
E’ proprio così: il LATINO è perfetto per TWITTER: conciso, fulmineo, ritmico: Flumina pauca vides de magnis fontibus orta…
In una recente intervista, il religioso ha fortemente sponsorizzato questa scelta:
I messaggi di senso passano anche attraverso i social-network. Cioè luoghi di riflessione, considerazione e condivisione di valori, idee, momenti di vita. Infatti nei social network le persone condividono la vita, i desideri migliori e anche quelli peggiori, le domande, le risposte. E tanti leader religiosi sono già su Twitter. Quindi, direi che è normale che il Papa abbia un account che faccia riferimento a lui. Direi quasi che, in fondo, il 3 dicembre 2012 si connette idealmente al 12 febbraio 1931, quando Pio XI lanciava il suo primo messaggio via radio.
Respinta la possibile critica che lo sbarco su Twitter sia soltanto una moda del momento, un account del genere su Twitter, di un potente capo religioso, caratterizza senza dubbio questo social, e sarà interessante osservare come verrà sfruttato per il messaggio evangelico.
Ma una cosa è certa: se gli antichi autori della Bibbia (in particolare l’antico testamento) avessero avuto Twitter, non avrebbero faticato ad utilizzarlo. La maggior parte dei passi fondamentali è composta da versetti sorprendentemente vicini alla lunghezza di un cinguettìo in Rete.

www.tecnicoinformaticoverona.it

Fonte:http://www.webnews.it/2012/12/03/pontifex-il-nome-del-papa-su-twitter/