mercoledì 29 febbraio 2012

I nuovi "TAB" della pagina di TIV

La pagina di TIV si arrichisce di due nuovi TAB. Cosa sono? Chi usa Facebook certamente ha notato che in molte pagine nel menù sulla sinistra oltre ai TAB (linguette *google translate) generici spesso ne compaiono altre. Anche la nostra pagina ha attivato due nuove TAB. La prima, di cui potete vedere l'immagine qui sopra, è la TAB di benvenuto, l'altra che vi invitamo a provare invece permette a tutti i nostri lettori che ci seguono di invitare i propri amici ad unirsi alla pagina ed entrare a far parte della nostra squadra. L'invito che riceveranno lo potete personalizzare con un vostro messaggio di benvenuto.
Trovare le TAB è semplicissimo, come potete vedere qui sotto. Clicca per accedere alla pagina.

martedì 28 febbraio 2012

Nuova Xbox: metà tablet, metà console

Xbox World lancia nuove indiscrezioni sulla Xbox Next: un controller tablet che permetterà di giocare anche a televisore spento o occupato. E non solo.
Xbox World descrive il controller di Xbox Next spiegando che è al centro è presente un display HD circondato dai pulsanti tipici del pad di Xbox 360. Il touchscreen sarebbe secondo solo a Kinect in termini di funzionalità extra perché permetterà di cambiare canale al televisore, controllare il browser su internet e ottenere informazioni aggiuntive durante una partita (si pensi ad un inventario direttamente gestibile dal pad in un gioco di ruolo). Il controller può anche trasformarsi in un dispositivo portatile, per continuare a giocare ovunque si desidera.
Si comprende dunque che per offrire funzionalità del genere la nuova Xbox dovrà essere dotata giocoforza di un hardware estremamente potente. La rivista punta su questo particolare spiegando che Microsoft non si sta affatto risparmiando per quanto riguarda CPU e GPU e proprio per questa ragione la console potrebbe avere un costo molto elevato al lancio, pari a circa 479 euro. Sarebbero 80 euro in più rispetto il prezzo di lancio della Xbox 360.
Naturalmente si tratta per il momento solo di indiscrezioni non confermate da Redmond, ma non è la prima volta che si parla di una soluzione tablet per la nuova Xbox. Del resto si sa, Windows 8 è stato pensato soprattutto per creare un unico universo in cui tutti i dispositivi targati Microsoft, tablet, smartphone, PC e, appunto, console, possano comunicare tra loro e scambiarsi dati senza limitazioni di sorta. E magari proprio il nuovo sistema operativo, o un suo derivato, potrebbe essere il prescelto per gestire tutte le funzionalità della terza generazione di Xbox.

Tecnico Informatico Verona

lunedì 27 febbraio 2012

L'iPod compie 10 anni

E' stato presentao il 23 ottobre 2001 da Steve Jobs.

L'iPod, il rivoluzionario player musicale, ha cambiato il modo di intendere ed ascoltare la musica. 

Tra i diversi modelli prodotti ricordiamo il Nano, lo Shuffle e le diverse edizioni del Classic.

Il prodotto è conosciuto in tutto il mondo, ne sono stati venduti oltre 340 milioni.


venerdì 24 febbraio 2012

Newsletter


Abbiamo attivato il servizio di newsletter! Cos'è e come funzione? La newsletter è un servizio gratuito che Tecnico Informatico Verona offre a tutti gli amici che seguono il Blog, la Pagina Facebook, il Sito Web e Linkedin. Il servizio di newsletter consente a tutti i richiedenti di ricevere in anteprima notizie e informazioni sul mondo di TIV. Se vuoi ricevere la newsletter di TIV mandaci una tua email con scritto NEWSLETTER TIV SI.

giovedì 23 febbraio 2012

iMessage, grave bug mette a rischio la privacy

Una falla su iMessage mette a rischio la privacy degli utenti: basta infilare la SIM in un altro dispositivo per perdere potenzialmente il proprio account.
Tutto è cominciato con la riparazione di un iPhone 4S presso un Apple Store. Dopo giorni di utilizzo, l’utente ha scoperto di ricevere dei messaggi indirizzati a un certo Wiz, salvo poi scoprire che quest’ultimo non era altri che l’addetto Apple che gli aveva sistemato il melafonino. L’arcano è presto spiegato: Wiz, per testare le funzionalità dell’iPhone, aveva inserito la propria SIM card nel dispositivo, una mossa che è bastata affinché il device registrasse letteralmente l’account iMessage dell’impiegato.
Un problema assolutamente da non sottovalutare, poiché si scopre che basterebbe davvero pochissimo per veder minata definitivamente la propria privacy. Ora, non è ancora chiaro se si tratta di un episodio isolato, ma è certo che una problematica del genere non può essere ignorata in Apple, i cui tecnici dovranno ora tentare di verificare e correggere il problema entro il prossimo aggiornamento che porterà il sistema operativo alla versione 5.1.
Inserire semplicemente una SIM card in un iPhone altrui significa potenzialmente trasferire i propri dati ed il proprio account: un rischio per la privacy e per le proprie comunicazioni, il tutto senza avviso alcuno da parte di un servizio che dovrà ora giocoforza passare al vaglio degli sviluppatori di Cupertino.

mercoledì 22 febbraio 2012

Ti piace?

Il Blog di TIV ogni giorno pubblica una notizia, una curiosità dal mondo della tecnologia. In molti ci seguono sia sul blog sia sui social network come facebook, twitter e linkedin.

Tecnico Informatico Verona vuole diventare un punto di riferimento, per molti lettori lo siamo già, ce lo dimostrate ogni giorno inviandoci i vostri preziosi consigli e le vostre domande.

Entrando a far parte della nostra rete, troverete il prezioso contatto con i nostri esperti, con chi sa rispondere e risolvere i problemi tecnologici.

Vi sembra poco? In TIV c'è molto di più, chiunque può collaborare, dimostrare quanto vale e che sa fare. Cosa aspetti invita i tuoi amici, i tuoi contatti, le persone di valore che conosci. Regala una possibilità a chi la merita, basta condividere la notizia del blog e cliccare MI PIACE!

martedì 21 febbraio 2012

Facebook: foto cancellate riemergono dopo 3 anni

Facebook non ha ancora cancellato dai propri server alcune fotografie che i legittimi titolari avevano rimosso dal social network più di tre anni or sono.
Quando la cosa divenne nota alcuni anni or sono, furono in molti a guardare con sospetto a Facebook: il social network non eliminava il materiale immesso dagli utenti, ma su richiesta lo nascondeva soltanto, pur conservandolo sui propri server. Oggi che Facebook è arrivato ad una dimensione differente, ora che si quota in Borsa, ora che è una realtà affermata a livello internazionale, sapere che taluni dei vecchi problemi non sono ancora stati risolti suona nuovamente come un campanello d’allarme.
Secondo Ars Technica, alcune fotografie prima caricate e poi cancellate dal social network sarebbero oggi ancora conservate sui server del gruppo, il tutto a 3 anni circa dal giorno in cui, almeno in linea teorica, sarebbero dovute scomparire su comando del diretto interessato. A quanto pare, invece, le immagini non sono mai sparite: semplicemente celate alla vista dell’utenza, i file sarebbero ancora raggiungibili tramite link diretto a dimostrazione della loro presenza sul social network.
Facebook avrebbe offerto ad Ars Technica una spiegazione puntuale sull’accaduto. Semplicemente il vecchio sistema di cancellazione non funzionava a dovere e poco per volta l’intero archivio è stato spostato verso una nuova procedura. L’intero archivio, o quasi: parte dei contenuti più datati sarebbe rimasto “sequestrato” dal vecchio sistema e ad oggi, quindi, ancora presente sui server nonostante il comando di cancellazione.
L’opera di transizione sarebbe in corso ed entro circa due mesi il gruppo auspica di poter portare la totalità dei contenuti al nuovo regime (all’interno del quale i contenuti cancellati spariscono effettivamente dai server nel giro di circa 45 giorni).
Nei giorni scorsi Facebook ha presentato la propria candidatura alla quotazione pubblica a Wall Street ed all’interno della documentazione consegnata alla SEC ha ammesso che un possibile fattore di rischio per le proprie azioni ed il proprio valore di capitalizzazione è nella possibilità per cui eventuali problemi nella gestione della privacy possa far venir meno la fiducia degli utenti. Il caso emerso in queste ore è pertanto emblematico: se Facebook vuole avere in mano la fiducia degli utenti dovrà mettere nelle mani di questi ultimi anche il pieno controllo delle loro informazioni. Senza sbavature.

Tecnico Informatico Verona


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lunedì 20 febbraio 2012

La Rai pretende il canone anche su computer e iPhone

La Rai ha inviato un’ingiunzione di pagamento a 5 milioni di imprese chiedendo il pagamento del canone su qualsiasi apparecchio in grado di ricevere il segnale televisivo: pc, videofonini, videoregistratori, iPad e sistemi di videosorveglianza. Il “canone speciale” di abbonamento costerà dai 200 ai 6mila euro l’anno, a seconda della tipologia, per un salasso sul sistema produttivo di oltre un miliardo di euro l’anno. Ma imprese e associazioni di consumatori non ci stanno e parte la rivolta.
Basta possedere un computer, un telefonino o un iPad in azienda per essere costretti a pagare il canone. È quanto hanno scoperto negli ultimi giorni 5 milioni di imprese italiane che hanno ricevuto una lettera, direttamente dalla Rai, contenente un’ingiunzione di pagamento della tassa. Con una novità: non paga solo chi possiede un apparecchio televisivo, ma anche chi dispone di qualsiasi apparecchio in grado di ricevere il segnale televisivo, inclusi monitor per il pc, videofonini, videoregistratori, iPad e sistemi di videosorveglianza.
A motivare l’offensiva della Rai, un Regio decreto del 1938. Il numero 246, per la precisione. Che sentenzia: «Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento». Secondo R.ETE. Imprese Italia, a cui aderiscono cinque organizzazioni imprenditoriali­ – Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti – il canone speciale per le imprese costerà ai soggetti dai 200 ai 6mila euro l’anno, a seconda della loro dimensione e tipologia.
«Un assurdo balzello», mette in guardia l’associazione, che aggiunge: «Quella del canone speciale Rai è una richiesta assurda perché vengono tassati strumenti come i computer che gli imprenditori utilizzano per lavorare e non certo per guardare i programmi Rai. In questo momento di gravi difficoltà per i nostri imprenditori, di tutto abbiamo bisogno tranne che di un altro onere così pesante e ingiustificato». R.ETE. Imprese ha inviato una lettera al Governo sollecitando «l’esclusione da qualsiasi obbligo di corrispondere il canone in relazione al possesso di apparecchi che fungono da strumenti di lavoro per le aziende, quali computer, telefoni cellulari e strumenti similari».
La protesta, intanto, sta iniziando a diffondersi tra le associazioni di categoria. In particolare tra i medici di base che, solo perché dispongono di un pc con collegamento ad internet, dovranno sborsare 470 euro. La Fimmg, che ha prontamente allertato i suoi avvocati per approfondire la questione, invita per il momento gli associati a non pagare la tassa. Sul piede di guerra anche i veterinari. L’Anmvi ha preparato un esposto all'Autorità garante delle comunicazioni per verificare «profili di illegittimità della pretesa tributaria della Rai su tecnologie multimediali».
Per Adusbef e Federconsumatori, l’estensione del canone a computer e telefonini «è l'ennesima vergogna, l’ennesimo tentativo di scippo con destrezza che deve essere respinto al mittente. La Rai, un’azienda lottizzata che sempre di più sforna cattiva informazione e servizi spesso taroccati e strappalacrime per inseguire il feticcio dell’audience ha sfornato l'ennesimo balzello, a carico di imprese, studi professionali ed uffici, per imporre un pesante tributo che va da un minimo di 200 euro fino a 6mila euro l’anno a carico di oltre 5 milioni di utenti per un controvalore di 1 miliardo di euro l’anno». Per l’Aduc, «in assenza di una determinazione in tal senso del ministero dello Sviluppo economico che non ci risulta esistere, la richiesta della Rai è illegittima», si legge in un comunicato dell’Aduc. Che aggiunge: «Obbligare un’azienda a pagare un abbonamento tv per il solo fatto di avere dei pc è paradossale. Primo, perché il computer è uno strumento ormai indispensabile allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, e l’inclusione dello stesso fra gli apparecchi tassati significherebbe di fatto imporre una nuova imposta sul lavoro. Secondo, perché in un momento di grave crisi economica, si andrebbe a colpire d’improvviso il mondo produttivo per un importo superiore al miliardo di euro pur di tener in vita un’azienda, la Rai, gestita secondo il peggiore malcostume italiano».
Finora, la giurisprudenza non sembra lasciare molte vie d’uscita. Nel 2007, con sentenza del 20 novembre, la Corte di Cassazione ha stabilito che «il canone di abbonamento radiotelevisivo non trova la sua ragione nell’esistenza di uno specifico rapporto contrattuale che leghi il contribuente, da un lato, e l’ente Rai, che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo, dall’altro, ma costituisce una prestazione tributaria, fondata sulla legge, non commisurata alla possibilità effettiva di usufruire del servizio de quo». Ancora più stringente la posizione della Corte costituzionale del 1988: «Se in un primo tempo sembrava prevalere la configurazione del canone come tassa, collegata alla fruizione del servizio, in seguito lo si è piuttosto riconosciuto come imposta, facendo leva sulla previsione legislativa dell’articolo. 15, secondo comma, della legge n. 103 del 1975, secondo cui il canone è dovuto anche per la detenzione di apparecchi atti alla ricezione di programmi via cavo o provenienti dall’estero (sentenza n. 535 del 1988)». Insomma, anziché essere il corrispettivo della fruizione di un servizio, il canone si configurerebbe sul presupposto che un apparecchio (tv, pc, telefonino, altro) è «ad una manifestazione, ragionevolmente individuata, di capacità contributiva». Sei così ricco da poter comprare un pc o un telefonino? Allora paga il canone Rai.

venerdì 17 febbraio 2012

Quando la webcam ti spia

Trovata una falla di sicurezza in alcuni modelli delle telecamere Trendnet che si installano nelle abitazioni: ecco come si spia l'utente.
È stata scoperta una pericolosa falla di sicurezza in una serie di modelli di videocamere Trendnet, una serie di apparecchi che si installano nelle abitazioni nel tentativo di proteggere chi vi abita da eventuali furti. La vulnerabilità mette però a serio rischio la privacy dell’utente, installando direttamente dentro l’abitazione vere e proprie spie alla portata di possibili malintenzionati.
Le webcam Trendnet vengono acquistate da coloro che vogliono rendere la propria casa o il proprio posto di lavoro più sicuro, invece Cowboys Console è riuscito a notare come sia accessibile lo streaming di migliaia di tali dispositivi via Web. I link di filmati contenenti materiali che mettono a serio rischio la privacy di chi le installa si sono diffusi rapidamente su siti quali Reddit e 4chan: in tal modo si viola la sicurezza di costoro, i quali diventano vittime di un’invasione intima e personale della propria privacy. Il tutto in modo del tutto inconsapevole.
Effettuando le dovute ricerche, sono stati trovati anche video contenenti nudità: ad esempio, è stata registrato e condiviso sul Web il filmato di una donna che si sveste in camera da letto, oppure di una giovane madre in pigiama in piedi accanto a una culla e tanto altro. Certo, nessun dato importante relativo alla sicurezza come numeri di carte di credito o segreti aziendali è stato scovato in tali sistemi di videosorveglianza, ma trattasi di una questione che dovrà esser approfondita e risolta al più presto.
Quella che voleva essere una tecnologia per la sicurezza viene facilmente trasformata nel suo esatto contrario in virtù della debolezza intrinseca che un codice mal sviluppato può determinare. L’emersione del problema potrà consentire un intervento risolutivo sollecito, ma non potrà evitare una prossima ricaduta non appena una nuova potente tecnologia vedrà piegato il proprio valore ad un piccolo errore che mette il manico nelle mani dell’invasore di turno.

Tecinco Informatico Verona


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giovedì 16 febbraio 2012

Chi ci cancella da Facebook?

Le amicizie su Facebook sono spesso migliaia e il numero dei contatti tende ad aumentare, ma qualche volta ci accorgiamo che diminuisce. Tenere traccia di chi va e di chi viene non è per niente facile. In passato siamo stati attratti da vari sistemi e applicazioni che promettevano di aiutarci, con risultati spesso al di sotto delle aspettative.

Da un po' di giorni sto testando sul mio profilo una nuova applicazione: Unfriend Finder. In pochi istanti il software controlla tra le migliaia di contatti se ne manca qualcuno e ci restituisce la lista di chi non c'è più.

L'applicazione sembra funzionare bene, nel report troviamo indicati gli ultimi contatti che sono terminati e lo storico. La linea temporale dello storico ha però inizio con l'istallazione di Unfriend Finder e quindi non è possibile avere dati antecedenti.

Tecnico Informatico Verona

mercoledì 15 febbraio 2012

Vega, successo made in Italy


Il declino tecnologico del Belpaese non è inevitabile. Anzi. A dimostrarlo è il successo di Vega, il lanciatore dell’Agenzia spaziale italiana che ieri ha effettuato il suo volo di collaudo dalla base di Kourou (Guyana francese). Costato 780 milioni di euro e finanziato dall’Italia per il 58,4% , il programma Vega è guidato dalla società Elv, costituita per il 30% dall’Agenzia spaziale italiana e per il 70% dalla Avio (ex Fiat Avio).
Il Vega è alto 30 metri e pesa 136 tonnellate, con tre stadi a propellente solido e uno a propellente liquido. E’ in grado di lanciare in orbita carichi utili da 200 a 2500 chili a seconda dell’altitudine e della destinazione dei satelliti: la configurazione di riferimento è 1500 chilogrammi a 700 chilometri in orbita polare. E della sua flessibilità ha dato dimostrazione nel primo lancio — un ‘volo di qualifica’ — con il quale ha portato in orbita ben nove satelliti. Tra questi, quattro sono italiani: il Lares (Laser Relativity Satellite); l’AlmaSat-1 (Alma Mater Satellite) realizzato dall’università di Bologna; l’e-St@r del Politecnico di Torino; l’UniCubeSatGG del gruppo Gauss dell’università di Roma La Sapienza.
«VEGA è un programma ad elevata efficienza economica e tecnologica che per l’Italia si potrà trasformare in un elevato ritorno in termini di industria e occupazione» ha commentato il ministro dell’Università e ricerca, Francesco Profumo. Secondo il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Francesco Saggese, «per Vega si apre un mercato del valore di un miliardo di dollari all’anno». Realisticamente, aggiunge, «il business potenziale nel quale ci potremmo collocare, con 2-4 lanci, va dai 70 ai 150 milioni di euro all’anno». Musica per la Avio di Colleferro e le altre aziende coinvolte. E la prova che è anche e soprattutto dall’investimento in ricerca & sviluppo che potrà arrivare un futuro per la nostra industria.

Leggi tutto:http://qn.quotidiano.net/tecnologia/2012/02/14/667817-vega_successo_made_italy.shtml

martedì 14 febbraio 2012

San Valentino sì, ma tecnologico

Per i fidanzatini più giovani Duck Farm, il nuovo marchio by Fixdesign, ha creato una romanticissima App dedicata. Per averla basta collegarsi al profilo facebook del brand e compilare la cartolina che comparirà in home page. Inserendo le foto più belle, i propri nomi e una frase d’amore, sarà possibile fare gli auguri al proprio innamorato. Una cartolina potrà essere postata sulla bacheca di facebook o essere inviata via mail.

lunedì 13 febbraio 2012

Fibra ottica in Valpantena cosa ci piace e cosa no.

Venerdì 10 Febbraio noi di TIV abbiamo partecipato al convegno organizzato dal comune di Grezzana in collaborazione con varie associazioni del territorio con tema "LA FIBRA OTTICA IN VALPANTENA - Impatti economici e sociali dell'innovazione tecnologica".
Dopo il benvenuto del sindaco e degli organizzatori, sono intervenuti gli ospiti della serata. Il primo contributo, del veronese Stefano Quintarelli, esperto e pioniere di internet in Italia, che ha focalizzato l'importanza delle tecnologie informatiche, di internet e della necessità di un accesso a banda larga indicando la necessità che la fibra ottica completi il cosiddetto "ultimo miglio" ovvero deve poter raggiungere non solo le grandi aziende ma anche tutte la case, gli uffici, i negozi, ecc.
Vogliamo sottolineare la sensibilità avuta nei riguardi della platea da Quintarelli che ha trattato argomenti tecnici di difficile comprensione ai non addetti ai lavori esponendoli con la massima semplicità possibile.

Il successivo intervento con co-relatori l’ingegnere informatico Claudio Girlanda e Giuliana Rotta esperta in marketing è stato incentrato sulla potenzialità di internet per aziende e cittadini. La trattazione degli argomenti ci è sembrata fredda e distaccata, una enunciazione di numeri e tabelle, dimenticando di spiegare il perché di quei dati, a cosa servono e perché sono importanti.
Prima del termine della serata sono intervenuti i vertici di AGSM che hanno definitivamente fugato ogni dubbio riguardo la fibra ottica. Possiamo stare tranquilli, nelle nostre case non la vedremo per ora e neppure a breve, solo pochissime grandi aziende avranno il costosissimo privilegio, per noi "comuni mortali" ancora una volta non rimane che la delusione. Nessun piano, nessun progetto, nessun investimento. Verrà realizzata solo la dorsale, di ultimo miglio non se ne parla, probabilmente non ci sono i soldi ma a noi sembra mancare anche la volontà di investire e la lungimiranza che in tempo di crisi potrebbero creare nuove opportunità di sviluppo, una sorta di conversione digitale delle imprese.

Tecnico Informatico Verona

venerdì 10 febbraio 2012

Smart Phone VS Cellulare la rivincita

Lo Smart Phone (telefono "furbo") è diventato oggetto di tendenza. Ritrovato tecnologico dalle infinite App (Applicazioni) ha invaso il tradizionale mercato dei telefoni mobili ed in breve ha quasi spazzato via i comuni cellulari. Sembra che la nuova generazione, sia destinata a mettere la parola fine al tradizionale cellulare. Ma sarà proprio così? Noi abbiamo dei dubbi.
Analizzando le due differenti tipologie di telefono mobile ci si accorge di notevoli differenze, ma non sempre tutto quello che luccica è oro.

Principale ma non unico "tallone d'Achille" degli Smart Phone è sicuramente la batteria. Gli schermi a colori in alta definizione e le tante funzioni disponibili contemporaneamente attive riducono e di molto l'autonomia energetica del telefono. Altro problema non meno importante, è la ricezione del segnale radio, che spesso negli Smart Phone ha qualche problema.

Nel prossimo futuro non è da escludere un ritorno all'uso del tradizionale cellulare. Le due diverse tecnologie sembra dovranno convivere ancora per un po' e forse il cellulare non sparirà.

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giovedì 9 febbraio 2012

Parcheggio delle mie brame..

Ogni giorno, per le nostre commissioni, impieghiamo molto tempo alla ricerca di un parcheggio. Questo fastidioso inconveniente ha cambiato le nostre abitudini. Proviamo a pensare agli acquisti, molto spesso ci rechiamo in grandi centri commerciali, dove possiamo trovare senza problema un posto auto gratuito e vicino.
Il problema parcheggio non è più solo del centro città ma ormai in molti quartieri e sobborghi scarseggiano i posti auto e quando poi li troviamo sono a pagamento.
La soluzione è quella di recarsi altrove dove ci siano posti auto in abbondanza e gratuiti. I clienti di Tecnico Informatico Verona presso la sede possono contare su tutto questo, ampio parcheggio e posti auto in strada. In oltre la sede di TIV è nelle vicinaze della tangenziale EST uscita Poiano di Valpantena che ne favorisce il rapido raggiungimento da ogni parte della città.


mercoledì 8 febbraio 2012

Nokia, un ultimo record prima del futuro

Nokia ha venduto il cellulare Symbian della linea S40 numero 1,5 miliardi: il futuro del gruppo è però targato Windows Phone.
Nokia ha rilasciato un comunicato stampa ufficiale nel quale ha dichiarato la vendita del cellulare basato su piattaforma software S40 numero 1,5 miliardi. Il dispositivo è stato venduto ad una ragazza brasiliana di ventuno anni, Mayara Rodrigues, in un negozio della città di San Paulo, e l’acquisto è stato accolto dall’azienda finlandese come un momento storico.
Il telefonino oggetto del record è un Nokia Asha 303, un device touchscreen con tastiera QWERTY, progettato per la navigazione web, il social networking e il gioco, con applicazioni d’intrattenimento preinstallate come Angry Birds Lite.
Fonte: Nokia
Via The next web
Immagine: Nokia Asha 300

martedì 7 febbraio 2012

Google Earth, rilasciata la versione 6.2

Google ha rilasciato la versione 6.2 di Earth che permette di avere immagini uniformi e nuovi tool per la condivisione social.
Google Earth, lo strumento sviluppato dal colosso delle ricerche per consentire ai propri utenti di andare in giro per il mondo stando comodamente seduti alla propria scrivania, giunge alla versione 6.2. Trattasi di un’edizione che ha l’obiettivo di introdurre una serie di nuove feature, ma soprattutto di innalzare il livello qualitativo del servizio offerto dall’azienda di Mountain View.
In tal senso, gli ingegneri di Google hanno lavorato nel corso degli ultimi mesi per risolvere uno dei problemi più importanti presenti in Earth: in diversi casi, infatti, le immagini mostrate sono formate da un vero e proprio mosaico di scatti realizzati in condizioni climatiche e di luminosità differenti, motivo per cui alcune aree del globo risultavano spesso caratterizzate da un fastidioso effetto. Grazie all’ultima edizione di Google Earth sarà invece possibile avere a disposizione un nuovo motore di rendering in grado di fornire immagini più nitide ed uniformi.

Le conseguenze del nuovo rendering su Google Earth
Prosegue poi il percorso di integrazione dei propri servizi da parte del colosso delle ricerche sul web, il quale ha introdotto in quest’ultima versione di Earth la possibilità di condividere contenuti sul social network Plus. Effettuando l’accesso mediante il proprio account Google utilizzando l’apposito pulsante presente nell’interfaccia grafica, rivista per essere più semplice da utilizzare, sarà quindi possibile effettuare screenshot di quanto visualizzato sullo schermo e condividerlo con amici e parenti.
Ulteriori miglioramenti giungono poi in termini di ricerche di luoghi, con l’introduzione di una feature per il completamento automatico simile a quella disponibile in Google Maps e di un sistema di ricerca per livelli che consentirà di individuare le possibili soluzioni a disposizione in una specifica area visualizzata. Google Earth 6.2 può essere scaricato gratuitamente dal sito web ufficiale del progetto.

Leggi tutto: http://www.webnews.it/2012/01/27/google-earth-6-2/#ixzz1kwEFMaqB

lunedì 6 febbraio 2012

iPad3

Molte sono le indiscrezioni circa la terza generazione del più famoso tra i tablet ovvero l’iPad 3. Sembra molto probaile che il lancio di iPad 3 avvenga a Marzo. Le ipotesi, che troverebbero conferma, sono di un dispositivo diverso soltanto dal punto di vista delle dotazioni interne, con tratti estetici sostanzialmente identici alla versione attualmente sul mercato ad eccezione di uno spessore lievemente maggiore per lasciar posto a nuovi componenti per il display.

venerdì 3 febbraio 2012

Archeologia digitale

In molti ricorderanno il Floppy Disk come il primo supporto di memorizzazione. Prima di CD, DVD e chiavette USB si memorizzava di tutto addirittura il sistema operativo. Oggi sono stati definitivamente accantonati. Protagonisti indiscussi degli anni 80 e 90, a marzo 2010 sono stati ufficialmente messi fuori produzione dalla Sony, soppiantati dall'evoluzione della tecnologia.

TIV ha da poco concluso con successo un'importante intervento di recupero digitale salvando il dattiloscritto di un libro destinato all'oblio che presto tornerà a vivere.

giovedì 2 febbraio 2012

I furbetti del WiFi

Quanti hanno un computer o un telefonino con collegamento WiFi (senza fili) a internet si saranno accorti che, nel cercare il proprio segnale a cui collegarsi, ne escono normalmente anche altri. Questo vuol dire che nelle vicinaze c'è qualche altro punto di accesso a internet. E' bene ricordarsi che anche il nostro segnale è "visibile" a chiunque ripeti questa procedura di ricerca dal proprio computer. Capita spesso che l'istallazione dei modem sia fatta autonomamente o da personale non competente. Questo ci espone al potenziale rischio di spiacevoli intrusioni.
Molte volte la violazione è allo scopo di usare gratuitamente il collegamento internet, ma può capitare di essere spiati ed intercettati su quello che facciamo quando siamo al computer.
Se avete dei dubbi su come sia stato installato o configurato il vostro modem, fatelo controllare il prima possibile.
Tecnico Informatico Verona - per la sicurezza del consumatore 

mercoledì 1 febbraio 2012

Il Blog di TIV cresce ancora

Cresce ancora il nostro impegno, la redazione di TIV ha attivato la pubblicazione sulla piattaforma wordpress. A pochi giorni dall'annuncio dell'avvio delle pubblicazioni su Twiter il Blogg di TIV è disponibile anche su wordpress.

Il Blog di TIV cerca collaboratori, visita il sito web e contattaci per ulteriori informazioni.

Chi compra pubblicità su Google?

Una ricerca mette in chiaro i settori dell'industria che più degli altri hanno investito con convinzione nella pubblicità su Google nel corso del 2011.

Il 96% delle entrate di Google proviene dalla pubblicità: si parla di una cifra pari a circa 38 miliardi di dollari guadagnati in base all’advertising acquistato dalle varie aziende nell’arco del 2011. Ma chi è che investe e contribuisce all’impero dell’azienda di Mountain View?
L’advertising proposto da Google va a toccare praticamente tutti i settori del mondo professionale, ma vi sono alcuni segmenti dell’industria che fruiscono maggiormente dello stesso. Secondo i dati diffusi nelle scorse ore, nel 2011 il settore della finanza e assicurativo è proprio quello che ha investito maggiormente sulla pubblicità di Google: si parla di ben 43,7 milioni di dollari spesi soltanto da State Farm, che guida la classifica delle aziende che hanno investito più denaro rispetto alle altre. Nella seconda posizione figura Progressive, con 43,1 milioni di dollari investiti, seguita da GEICQ con 23,7 milioni, Quickn Loans con 21,1 milioni di eHealthInsurance con 20,6 milioni.
Il secondo settore che ha speso maggiormente in pubblicità nel corso dell’anno da poco conclusosi è quello della vendita dei beni, con Amazon che guida la classifica con 55,2 milioni di dollari investiti; piccola nota curiosa risiede nel fatto che il gruppo di Jeff Bezos non ha speso soprattutto per pubblicizzare il lancio del Kindle Fire, ma a sorpresa per sponsorizzare il DVD della danza Zumba, ovvero un allenamento da fare in casa per tenersi in forma. Seguono rispettivamente eBay con 42,8 milioni spesi, Macys con 35,6 milioni, Sears con 34,3 milioni e Jcpenney con 30,9 milioni.
Al terzo posto tra i maggiori investitori nell’advertising di Google figura il settore dei viaggi e del turismo, con Booking.com che ha investito 40,4 milioni di dollari nel 2011, seguito da Expedia con 28,9 milioni, Kayak con 28,7 milioni. Le keyword maggiormente utilizzate sono state New York hotels (con un costo per click di 7,68 dollari), Plane Tickets (6,95 dollari), Cheap hotels (5,94 dollari), rentar car deals (5,37 dollari) e last minute flights (2,46 dollari). Nel quarto posto figura invece il settore del lavoro e dell’istruzione, con l’Università di Phoenix che ha investito 46,9 milioni di dollari in Google Adwords, mentre chiude la top five il settore Casa e Giardini, con Lowe’s che ha speso 59,1 milioni di dollari in pubblicità.
Chiudono la classifica l’industria dei computer e dell’elettronica di consumo, con in testa Hewlett-Packard che ha investito 33,3 milioni di dollari, quella dei veicoli (Cars.com ha speso 21,3 milioni di dollari), del business (Unline ha investito 35,1 milioni di dollari) e, infine, delle occasioni e dei regali (1-900-flowers.com in testa con 30,8 milioni di dollari).


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