lunedì 4 febbraio 2013

La sigaretta elettronica come funziona? Fa male?


La sigaretta elettronica, nuova “tendenza” dei fumatori che ambiscono ad abbandonare il vizio, suscita molte perplessità sulla sua reale efficacia e sulla sua pericolosità. Fa male? Non fa male? E’ la vera rivoluzione dei fumatori o solo una costosa bufala? La diffusione delle “e-cig” è un mercato in continua evoluzione. Solo in Italia si contano circa mille punti vendita, con un giro di affari che nel 2012 ha sfiorato i 300 milioni di euro, secondo i dati dell'Associazione Nazionale Fumo Elettronico A.Na.F.E.

Come funziona la sigaretta elettronica? Si tratta di un dispositivo dotato di una batteria ricaricabile che consente di inalare vapore, diminuendo il rischio cancerogeno per la quasi totale assenza di catrame e di monossidodi carbonio. La sigaretta elettronica sta avendo un enorme successo per diversi motivi: da un punto di vista del sapore (aroma del tabacco classico con possibilità di scegliere il proprio gusto preferito), da un punto di vista visivo e gestuale e anche perché, essendo di fatto vapore aromatizzato, l’uso delle e-cig è consentito in tutti i locali pubblici. Le cartucce delle e-cig si ricaricano e possono prevedere al loro interno anche della nicotina, con percentuali diverse, in base alla scelta fatta dal fumatore, oltre a differenti aromi possibili (menta, vaniglia, liquirizia, caffè, ecc.). Per funzionare, la sigaretta elettronica scalda un liquido che diventa vapore - composto da glicole propilenico e glicerina vegetale - non dannoso per l’organismo umano. L’attivazione può essere manuale o automatica, attraverso un pulsante o direttamente tramite l’aspirazione.

Il costo per iniziare a fumare le e-cig si aggira intorno ai 50-60 euro, con variazioni sul prezzo in base al modello, alle ricariche, all’aroma, alla quantità di nicotina presente. Chi sono i fumatori elettronici? Secondo i dati dell’ A.Na.F.E, gli “svapatori” in Italia sono circa il 2% e, tra questi, il 50% ha tentato inutilmente di lasciare il vizio del fumo ed è ricorso alla sigaretta elettronica per limitare i danni. Il 30% di questi, poi, fuma abitualmente l'e-cig da oltre un anno e, tra i restanti, ci sono quelli che hanno cominciato a fumarla solo per seguire una moda del momento.

Per quanto riguarda i rischi per chi fa uso delle e-cig, l’Istituto Superiore di Sanità ha bocciato le sigarette elettroniche, affermando che quelle contenenti nicotina “sollevano preoccupazioni per la salute pubblica”. L’A.Na.F.E, in sua difesa, ribadisce il concetto che le e-cig non sono state messe in commercio con il nobile scopo di far smettere di fumare, ma come una valida alternativa al fumodi tabacco. Infatti, sul proprio sito, l' A.Na.F.E scrive che, grazie alla sigaretta elettronica, i fumatori possono ottenere “notevoli potenzialità sociali e sanitarie per ridurre i rischi connessi al tabagismo e ai prodotti tossici nocivi normalmente presenti nel fumo di tabacco”. Sulla pericolosità o meno delle e-cig e dei suoi effetti, quindi, bisognerà attendere la conclusione degli studi.


ATTENZIONE: questo articolo (vedi fonti) viene proposto solo ed esclusivamente come tema di discussione e non costituisce indicazione medica-scientifica ne promuove l'uso del fumo "tradizionale" o "elettronico" o di qualsiasi altra cosa. Gli autori e gestori del blog non rispondono di eventuali usi impropri delle informazioni contenute nell'articolo ne di ogni altra azione intrapresa dai lettori ricordando i rischi del fumo attivo e passivo sulla salute. Per smettere di fumare o per maggiori informazioni consulta il tuo medico di fiducia o un esperto. Non iniziare a fumare.

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